sabato 28 marzo 2015

I primi infortuni in campo

Dall'inizio della stagione abbiamo avuto quattro infortuni, quasi sempre causati dai falli degli avversari. Rottura di un polso, distorsioni alla caviglia e stiramenti muscolari che hanno fermato per settimane alcuni elementi della squadra. Alcuni genitori, però si sono esaltati di più. Mi hanno spiegano che il calcio è un gioco maschio e che bisogna imparare anche a prenderle e a darle.  Non mi hanno convinto. Tenere botta è sicuramente importante, ma alla fine vincono sempre velocità, tecnica, grinta e visione di gioco. Tirarsi la maglietta, fare un’entrata troppo energica, dare qualche spallata fa parte del gioco e sono azioni accettabili. Non riesco invece ad accettare dei ragazzini che entrano da dietro a gamba tesa. Questi sono falli brutti che possono fare molto male. Uno di questi ha fermato un giocatore della Soccer Kids per un mese ed è anche andata bene. Il mister del cecchino non ha detto nulla, anzi quando ha visto compiere il fallo dal suo giocatore si è eccitato come una scimmia cocainomane. (continua)

giovedì 19 marzo 2015

Adesso sono ragazzi

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Faccio questa terapia di gruppo da qualche anno e a tratti funziona, nel senso che ogni tanto riesco a sentirmi pulito, disintossicato di calcio. Riesco a seguire con più distacco mio figlio Luca e la sua squadra, l’indomabile Soccer Kids. Ho anche definitivamente smesso a chiamarli bambini, oramai hanno superato il decimo anno di età e sono ragazzini a tutti gli effetti, in positivo e anche in negativo. Vorrebbero ancora più libertà che poi per loro significa fare tutto quello che vogliono. E ovviamente non va bene. Anche in campo le cose stanno cambiando, il gioco inizia a farsi più duro. (continua)

martedì 17 marzo 2015

Quel pugile di presidente

In campo è stato il caos. Mancavano pochi minuti al termine partita falchi Neri contro Soccer Kids con il risultato di 0 a 3 per i secondi. Genitori infuriati sugli spalti, mister della squadra avversaria acciaccato per terra dopo aver tentato di travolgere il nostro, ragazzi immobili in mezzo al campo ad aspettare un segnale qualsiasi sulla possibile esistenza del Dio del calcio per poter riprendere la partita. Nel campo è poi entrato un signore distinto di mezza età, poi identificato come il presidente della A.S.D. Falchi Neri. Ad ogni suo passo diminuiva la confusione attorno al campo fino a quando ha raggiunto nel silenzio assoluto il nostro mister. Tutti abbiamo ingenuamente pensato che fosse intervenuto per sedare gli animi e fare finalmente riprendere la partita e poi andare di corsa via. Invece, senza pronunciare verbo, ha prima fissato negli occhi il mister e poi, come se fosse un pugile navigato, gli ha mollato un potente destro in pieno volto stendendolo a terra. Solo quando sono intervenuti i carabinieri è tornata la calma. Tutto questo avrà delle conseguenze. Per i ragazzi non è stato un buon esempio di civiltà sportiva. Alla prossima seduta.

martedì 3 marzo 2015

Il volo fantozziano

La partita contro i Falchi Neri non è finita bene. Il loro mister di età avanzata al terzo goal segnato dalla Soccer è andato definitivamente fuori di testa e rivolgendosi all’altro allenatore ha gridato: “No! cazzo! Non si può giocare così. Siete troppo fallosi. E poi alcuni ragazzi sembrano maggiorenni. Fermiamo la partita. Voglio controllare distinta e carte di identità”. Il mister della Soccer senza battere ciglio gli ha risposto: “Pensa a giocare. I ragazzi sono in regola. Se non sai allenare la tua squadra e accattare le sconfitte vai a casa”. Apriti cielo! Il tizio dei Falchi è diventato rosso in volto per poi attraversare di corsa il campo come un bufalo inferocito, diretto verso il mister della Soccer Kids con la chiara intenzione di travolgerlo. Ad un certo punto tra gli sguardi esterrefatti dei ragazzi è inciampato su una zolla di terra facendo un volo fantozziano per poi atterrare e strisciare sull’erba fino a fermarsi con la faccia a pochi centimetri dalle scarpe del suo obiettivo. Ma troppo consumato e dolorante per portare a termine la missione punitiva. (continua)