mercoledì 22 febbraio 2017

Arriva lo psicologo per i genitori

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Nel 2013 ho iniziato questa terapia web per sopravvivere nel mondo del calcio giovanile. Sono stati quattro anni intensi in cui, attraverso una comunità virtuale, ho potuto raccontare a tratti in chiave ironica, a tratti inevitabilmente drammatica, tanti episodi vissuti in prima persona o da altri genitori che mi hanno contattato condividendo l’iniziativa di sensibilizzazione contro le gravi degenerazioni del comportamento degli adulti nei campi di calcio. Attraverso il blog “un papà nel pallone”, le relative pagine nei social (Facebook e Twitter) e poi perfino un libro edito da “La Memoria del Mondo”, ho dato il mio piccolo contributo per porre l’attenzione sull'importanza del ruolo educativo e formativo degli adulti: mister, dirigenti e genitori. Tutto allo scopo di evitare danni nei ragazzi spesso esasperati così tanto dalle aspettative dei grandi da stare male e lasciare il calcio. In questi anni mi hanno contattato società sportive, sacerdoti, amministratori ma soprattutto ho potuto conoscere diversi professionisti, come Rocco Persampieri che ha creato dei modelli di formazione che, a mio avviso, dovrebbero essere applicati subito in tutte le società sportive, per portare la situazione alla normalità e consentire ai nostri ragazzi di praticare lo sport in un ambiente sano con gente adulta mentalmente stabile e professionalmente capace. In Lombardia la Figc, per la prima volta, sta sperimentando l’intervento diretto di una psicologa per recuperare i genitori che durante una partita hanno provocato una brutta rissa. Non tutto è perduto, uscire dal guado in cui è stato cacciato il calcio giovanile è possibile.(continua)

mercoledì 15 febbraio 2017

Incontro di boxe a bordo campo

Nella parte finale del torneo della scorsa settimana la situazione è peggiorata. Il papà che ha trascorso la giornata a strigliare il figlio durante la partita, ha completamente perso il controllo. La causa è stata la debacle della squadra del figlio nella semifinale. Ha cominciato a offendere tutti, a scuotere la rete del campo come una scimmia impazzita. Un altro genitore si è avvicinato per calmarlo ma si è preso una testata, una botta tanto violenta quanto inaspettata in pieno volto. Ha barcollato per un po’ indietreggiando, poi ha reagito e per l’aggressore è stata la fine. Non sapeva di aver dato la testata a un ex pugile professionista che l’ha letteralmente gonfiato di pugni, prima che ben cinque uomini riuscissero a bloccarlo e a calmarlo. Un brutale incontro di boxe dal vivo, altro che partita di ragazzini. L’aggressore con il volto ridotto a una maschera di sangue si è accasciato a terra. Il torneo è stato interrotto. Sul posto sono arrivate l’ambulanza e le forze dell’ordine. Un’altra brutta giornata di calcio giovanile da cancellare per colpa di adulti idioti. Alla prossima seduta.

mercoledì 8 febbraio 2017

Imbecille, non farti saltare!

Ad un certo punto del torneo abbiamo notato un papà nel pallone attaccato alla rete che, partita dopo partita, ha urlato di continuo al figlio le istruzioni tecniche per muoversi in campo, nell'indifferenza del mister e degli altri dirigenti sportivi. Una situazione insopportabile, a tratti irreale, anche perché il ragazzo pur rilevandosi un bravo giocatore di centrocampo ha iniziato ad essere teso come una corda di violino, a girarsi di continuo verso la rete per trovare l’approvazione del padre e ricevere nuove indicazioni. Quando in uno scontro uno a uno ha perso la palla, il padre ha iniziato a offenderlo senza ritegno: «Imbecille! Non ti fare saltare così. Fatti valere. Devi tenere la palla attaccata al piede. Hai capito?». Il ragazzo ha annuito con la testa e poi alla fine della partita pur avendo segnato anche due goal si è piegato in avanti vomitando l’impossibile. È giusto che un ragazzo di 12 anni che ama il calcio debba essere ridotto in questo stato di stress da un padre diversamente intelligente? (continua)

mercoledì 1 febbraio 2017

Alcolici e clima da stadio per tutti

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Nei giorni scorsi la Soccer Kids ha disputato un torneo intenso, combattuto e a tratti pure snervante (per i genitori ultrà e diversamente sani di mente). 
Tre partite la mattina e tre partite nel pomeriggio, con intermezzo per pausa pranzo. In totale circa 12 ore di passione per vedere dei ragazzi in pantaloni corti correre dietro al pallone ad una temperatura media di 4 gradi centigradi. 
Molti degli altri papà, sin dall'inizio della competizione, hanno occupato il bar bevendo liquore, bianchino e fiumi di birra come se fosse acqua ma almeno sono riusciti a scaldarsi a giudicare dalle guance rosse, dagli occhi lucidi, da un sorriso ebete e dalle giacche completamente aperte. 
In queste condizioni hanno poi seguito le partite con la voce a tratti impastata e soprattutto senza più un briciolo di controllo mentale. Hanno creato un clima da stadio, con cori, schiamazzi e provocazioni continue rivolte ai genitori delle altre squadre in gara. Nonostante ciò, tutto è filato abbastanza liscio. Non si è scatenata la rissa. Almeno nella prima parte della giornata. (continua)